Escono
Polar Express e Il magico Natale di Rupert, film natalizi che
vedono entrambi un bambino alla vigilia di Natale
Escono oggi
nelle sale italiane, secondo round della battaglia mossa dai film
d'animazione e per bambini alla cinematografia natalizia, e che ha
assestato il primo colpo con Gli incredibili e che proseguirà la
sua marcia di conquista del Natale con l'atteso secondo episodio
di Shrek.
Polar Express e Il magico Natale di Rupert non sono
di fatto in competizione: magia tecnologica per il film di Robert
Zemeckis, tutta in animazione CGI, grazie a un nuovo sistema
chiamato Performance Capture, la nuova generazione del processo di
motion capture. Questa tecnica innovativa permette di trasferire
le interpretazioni dal vivo degli attori ai personaggi digitali in
un modo mai visto prima, aprendo le porte a una nuova era di
libertà e di opzioni creative per gli attori e i realizzatori.
Magia di sapore nostalgico quella di Flavio Moretti, che
con il suo Magico Natale di Rupert ci fa riassaporare l'atmosfera
anni cinquanta e luci e colori dalle reminescenze burtonianeche.
Abbiamo visto il film (<http://www.fantasymagazine.it/cinema/59>)
a Trieste, nel corso del SciencePlusFiction, il festival
internazionale del film di fantascienza, horror e fantasy, e
abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il regista. Potete
leggere l'intervista qui: <http://www.fantasymagazine.it/rubriche/91>.
Zemeckis strizza l'occhio anche agli adulti portando sul grande
schermo una favola nata dalla fervida fantasia di Chris Van
Allsburg, uno dei più famosi autori di letteratura infantile;
Moretti vuole far sorridere i bambini e fa tutto da solo in un
film che, fatti i conti, disponeva di un budget 330 volte
inferiore a quello di Zemeckis (500 mila euro contro 165 milioni
di dollari)
(...)Il
magico Natale di Rupert:
Come ogni anno Rupert trascorre il Natale con la terribile
Nonna Porfilia che lo lascia solo in casa con l'incarico di
trovare in soffitta il puntale per decorare l'albero di Natale. Ma
in soffitta Rupert trova qualcosa di molto più affascinante: uno
scatolone con le invenzioni abbandonate dall'ex inquilino, il
geniale Rufus. Tra queste c'è una strana lampada che, attaccata
alla corrente, emana, a sua insaputa, segnali nello spazio che
raggiungono un'astronave aliena di passaggio intorno alla Terra...
Rupert vede recapitarsi dal cielo un piccolo pacco. Pensa ad un
regalo di Babbo Natale e si affretta ad aprirlo ma, con suo sommo
stupore, ne escono dei piccoli micidiali alieni pronti a
conquistare la casa...
FANTASY MAGAZINE.IT
Buon fantasy
per l’esordio nel lungometraggio di Flavio Moretti, già autore
di molti corti
La cornice sembra
odorare di cartone e di zucchero: con i suoi finti fondali e le
sue strade, i pupazzi di neve, i comignoli fumanti e le case che
occhieggiano da finestre illuminate a festa, tutti volutamente
finti o mescolati con quella finzione che però è delle
illustrazioni dei libri di favola. Come dire, patrimonio
(inviolabile) delle fantasie infantili di ognuno di noi.
La cornice rimanda al retrò dei non proprio magnifici
anni Cinquanta, all’immaginario fantascientifico di certe
riviste dei tempi e, forse, all’innocenza che non c’è più.
Forse, perché questo film natalizio in forma di fantasy
(per ragazzi ma non solo), titolato Il magico
Natale di Rupert e firmato dall’esordiente (almeno
nel lungometraggio) Flavio Moretti, troppo
innocente non è.
Non lo è nelle
citazioni continue, simulate e dissimulate, esplicitate o
occultate, all’universo della fantascienza cinematografica
contemporanea e non lo è nella realizzazione che fonde il vecchio
col nuovo, il modellino e il virtuale ma fingendo l’artigianalità.
Eppure proprio qui, in questa mescolanza di vero e di falso sta,
interamente, l’autore che ha stretto nel film tutte le sue
passioni di sempre. Come lui confessa: “Ci ho messo tutto
dentro: il mio amore per il modellismo, per i cartoni, per gli
effetti speciali, per i trucchi ottici e mi sono divertito a
ricostruire in un teatro di posa e a usare tecnica del secolo
scorso come la prospettiva forzata. Per non dire che io stesso ho
voluto costruire le navicelle degli alieni e le armi”.
C’è lui ma non solo. Perché in questa storia imperfetta che
almeno a un adulto frequentatore di sale cinematografiche sembrerà
di aver in parte già visto consumarsi da qualche parte, c’è
quel tanto di nuovo e di temerario che solitamente manca del tutto
ai film italiani.
Di più: in questa storia di un bambino che mangia troppe
merendine e vede troppa tv, che ogni notte di Natale è
letteralmente abbandonato da inqualificabili genitori nella casa
di una tirannica nonnina, che sogna di giocare con mostri tirati
fuori dai fumetti, senza disdegnare donnine seminude e lupi
mannari, in questa storia di traboccante infelicità e di
incolmabili vuoti, ciascuno (bambino o adulto che sia) può
mettere almeno una piccola porzione della propria infelicità,
della propria difficoltà di comunicare. della propria voglia di
giocare. E dell’irresistibile tentazione del sogno ad occhi
aperti perché, è bene non dimenticarlo , “l’inizio
di ogni cosa è nel sogno a occhi aperti di qualcuno”
CINESPETTACOLO.IT
IL MAGICO NATALE DI RUPERT,
il primo film Fantasy italiano realizzato grazie al finanziamento
statale (art. 8) e in collaborazione con Rai Cinema,
prodotto dalla UNISTUDIO S.n.c. (Torino), verrà
distribuito nelle sale entro l'anno corrente dall'Istituto Luce. IL
MAGICO NATALE DI RUPERT, scritto e diretto da Flavio
Moretti, è un'opera prima realizzata a low-budget in cui le
scenografie sono state costruite ed allestite, alla vecchia
maniera, in due grandi teatri di posa di proprietà del produttore
Silvio Pederzoli della UNISTUDIO S.n.c., pertanto i
costi di produzione sono stati contenuti. Per ulteriori
informazioni sulla pellicola, trailers, making of, cast artistico
e tecnico, visitate il sito ufficiale http://www.flaviomoretti.it/
CINEMOVIE.INFO
Si tratta del
cartoon IL MAGICO NATALE DI RUPERT distribuito
dall'Istituto Luce, opera prima di Flavio Moretti che unisce
fiction e animazione digitalizzata al computer. Il film, unico
cartoon made in Italy che accetta la sfida con i kolossal Usa,
racconta la storia di un ragazzo, Rupert, che viene mandato dalla
nonna in soffitta a cercare la punta dell'albero di Natale e
proprio li' trova un baule pieno di magiche invenzioni.
ANSA.it
E'
appena uscito nelle sale il film fantastico "Il magico Natale
di Rupert" realizzato da Flavio Moretti. Attori in carne ed
ossa, animazione, ed effetti speciali tra digitali e artigianali.
Un film surreale ambientato tra passato e futuro. Il film "Il
magico Natale di Rupert" distribuito da Istituto Luce è un
insolito live action, nato da un idea dell’italiano Flavio
Moretti, grazie al soggetto e alla storia di Vincenzo Torelli, che
racconta le disavventure di Rupert (interpretato da Gian Maria
Corolla), un ragazzo teledipendente, con la passione per le
merendine, che si trova ospite a casa della tremenda nonna
Porfiria in occasione del Natale. Decide di decorare l’albero di
Natale, per cui si reca in soffitta e mentre cerca la stella per
addobbarlo trova delle invenzioni accumulate da un vecchio
inquilino, scomparso in maniera misteriosa mentre collaudava una
rudimentale macchina del tempo.
Rupert è subito colpito da un paio d’occhiali in 3D che rendono
tridimensionali i fumetti. Ma i veri guai per il protagonista
arrivano quando attacca alla presa di corrente una strana lampada
scovata nel mucchio. L’oggetto si rivela essere un trasmettitore
intergalattico che lancia segnali nello spazio che raggiungono un’astronave
extraterrestre, di passaggio nel sistema solare.
All’apparire del segnale sul radar gli alieni cercano invano di
interpretarlo. Sentendosi beffati dal misterioso ed
incomprensibile segnale, decidono di distruggere la casa da cui
proviene. Poco dopo Rupert intravede una luce in cielo ed un
piccolo pacco che precipita. Ingenuamente, è convinto di aver
visto Babbo Natale al quale, da anni, ha spedito una lettera.
Il pacco finisce proprio dentro il giardino e viene aperto, ma la
felicità di Rupert dura poco. Dalla scatola, infatti, escono dei
piccoli, micidiali alieni che cominciano a dare battaglia con
raggi disintegratori e che mirano ad invadere la casa.
“Il Magico Natale di Rupert” è il primo lungometraggio di
Flavio Moretti che fino ad ora aveva avuto esperienza solo di
cortometraggi animati. Si tratta di una storia fantastica che
mette in scena attori in carne ed ossa, animazione ed effetti
speciali, soprattutto quelli ottici.
Inoltre il film mostra una grande passione per il modellismo. Lo
stesso Moretti si è occupato di costruire tutte le navicelle
degli alieni e le loro armi, mentre Michele Guaschino ha
realizzato i modellini degli alieni ed alcuni esemplari a
grandezza naturale per le inquadrature in primo piano. Per un film
fantastico è inoltre molto importante la fotografia che è stata
affidata a Pietro Sciortino che è riuscito a dare al film un look
ispirato ai colori dei fumetti anni ’50 e ’60
CARTONI.it
Visionario
autore classe 1962, Flavio Moretti è conosciuto da anni
soprattutto per i suoi cortometraggi, in concorso presso diversi
festival, tra cui ricordiamo Il cerchio (1993), che,
in un livido bianco e nero, affrontava il tema della droga, e La
calma (1998), totalmente realizzato con personaggi
ritagliati nella carta.
Ora, dopo anni di attesa, il suo primo lungometraggio, Il
magico Natale di Rupert, interpretato dal giovane Gianmaria
Corolla, ottiene una distribuzione cinematografica grazie all’Istituto
Luce. Dopo la frase di Larry Niven “L’inizio di
ogni cosa è nel sogno a occhi aperti di qualcuno”, comincia
la storia di Rupert, giovane abitante della fantomatica
Fraterna-City, amante della TV, che, in visita dalla nonna durante
il periodo natalizio, s’imbatte, nella soffitta della casa,
nelle invenzioni dello strambo Rufus, vecchio inquilino
misteriosamente scomparso, insieme al nonno del ragazzo, mentre
provava una macchina del tempo. Dopo aver trovato un paio di
occhiali 3D capaci di rendere vivi i fumetti, Rupert compie
la maldestra impresa di attivare una strana lampada, la quale, a
sua insaputa, emette segnali che attirano nell’abitazione un’orda
di distruttivi alieni...I pochi fortunati che hanno avuto modo di
vedere il raro Troppi guai per Wilbur,
mediometraggio realizzato da Flavio Moretti tredici anni fa
che, interpretato da Vincenzo Torelli (autore del soggetto
di questo Rupert), è stato distribuito poi in home
video dalla R.V.EN., troveranno immediatamente alcune
similitudini con questo nuovo film (nato, non a caso, proprio come
Il mondo di Wilbur), infatti lì si narrava di uno
stralunato ragazzo videodipendente che, spinto dalla nonna, andava
a mettere ordine in soffitta, scoprendo di poter rendere
tridimensionali i quadri. Come in ogni fiaba che si rispetti, la
fantastica avventura di Rupert, ricca di idee originali e
sorprese, ci viene raccontata da una voce narrante, e Moretti,
oltre a sfruttare le burtoniane scenografie di Giuseppe Garau,
volutamente artificiose per ricreare con toni surreali un universo
che appartiene alla concreta realtà, non ci lascia ben capire in
quale epoca ci troviamo, in quanto, sebbene siano assenti telefoni
cellulari e moderni mezzi di comunicazione, e la televisione,
oltre a trasmettere solo film di un tempo, sia un vecchio modello
in bianco e nero, vi sono televenditori di tappeti. Mescola quindi
elementi moderni con oggetti del passato, immaginando un’epoca
che rispecchia il presente, ma ricorda molto gli anni Cinquanta,
quando, come nel suo film, si faceva ampio ricorso allo
stratagemma della prospettiva forzata per rappresentare piccoli e
giganti. L’emarginazione del paffutello Rupert, che veste
con berretto rosso, salopette e maglietta a strisce colorate,
supportando la notevole varietà cromatica che caratterizza
ambienti e fotografia (di Pietro Sciortino), trova sfogo
nel ricorso all’uso delle succitate invenzioni, le quali
contribuiscono a valorizzare oggetti di svago d’altri tempi,
come appunto i fumetti, ed il regista, attraverso l’introduzione
di diversi momenti ironici riservati per lo più ai piccini, senza
dimenticare l’indispensabile uso di flashbacks in bianco e nero,
e ricordando qua e là anche il Joe Dante di Small
soldiers ed alcuni lavori di Jim Henson, ci conduce
ad un per nulla scontato finale, lasciandoci perfino riflettere
sulla crescita, sulla guerra e sull’influenza dei media,
dimostrando che, con pochi capitali e molta fantasia, si possono
realizzare ottimi prodotti e, soprattutto, che il cinema italiano
non è costituito soltanto dai lungometraggi sul Sessantotto e dai
vacanzieri del dicembre inoltrato.
Nota di merito alle musiche di Andrea Tosi che, ispirate ai
fantasy anglosassoni, ricordano molto i temi realizzati da Danny
Elfman per Edward
mani di forbice.
Ho visto altri
lavori di Moretti, tra cui "Il cerchio", ho avuto la
fortuna di poter vedere il back stage del "Magico mondo di
Rupert",
non vedo l'ora che arrivi dicembre per poterlo andare a vedere al
cinema. Sei un grande Flavio, un tuo grande ammiratore.
Antonio Ceccarelli (Torino)
Bellissimo... Un
sogno ad occhi aperti... L'ho visto al Giffoni e mi sono lasciato
trasportare dai colori e da una atmosfera magica... Grande
Moretti, non lo conoscevo...
Giorgio Sandrini (Latina)
Non vedo l'ora di
vedere il film e di godermelo con il mio gruppo di amici.
Fabrizio Gagne (Trana)
CINECLICK
E ancora “Il
magico Natale di Rupert”, un fantasy tutto italiano diretto
da Flavio Moretti per raccontare le sorprese racchiuse in uno
scatolone abbandonato in una soffitta e ritrovate dal giovane
protagonista. Tra queste una strana lampada che, accesa da Rupert,
emanerà segnali che si propagano nello spazio raggiungendo un’astronave
pronta ad invadere la terra.
QUI SALENTO
'IL MAGICO NATALE
DI RUPERT' - In uscita il 26 novembre da Buena vista, arrivera' il
primo dicembre che l'Istituto luce distribuira' con 50 copie. Il
film e' italiano, l'unico tra cartoon in uscita nei prossimi due
mesi, a testimonianza di una crisi che dopo i flop dello scorso
anno ha certamente rallentato la produzione made in Italy nel
settore.Racconta la storia di un ragazzo, Rupert, che viene
mandato dalla nonna in soffitta a cercare la punta dell'albero di
Natale e proprio li' trova un baule pieno di magiche invenzioni.
CINEMA D'ANIMAZIONE
Già pronto da più
di un anno dopo tre di lavoro, presentato lo scorso luglio al
Giffoni, il film ha giustamente aspettato Natale per uscire nelle
sale, compiendo un’impresa di non poco conto in un panorama,
cioè in un mercato, assai poco benevolo con prodotti di questo
tipo: generosi ma rischiosi e alla fine forse poco riusciti.
Flavio Moretti è
già noto agli appassionati d’animazione per una dozzina di
cortometraggi, tra cui la serie dedicata a Wilbur, teledipendente
senza alcuna intenzione di crescere, ambientata come Il magico
Natale di Rupert nella città di Fraterna City. Già in Wilbur
e la tv del 1987, e in Troppi guai per Wilbur,
vincitore dello Spazio Italia al Festival CinemaGiovani di Torino
nel ’91, si verificavano fenomeni quali quadri fattisi
improvvisamente tridimensionali e personaggi che fuoriuscivano
dalla televisione. Non c’è poi da stupirsi che questo nuovo
film non aggiunga molto all’universo creato dai precedenti,
poiché in origine doveva essere il terzo capitolo delle avventure
di Wilbur ed il soggetto era stato firmato da Wilbur stesso, alias
Vincenzo Torelli.
:Dichiarato Film
d’Interesse Culturale Nazionale in
virtù dell’“art. 8” assegnatogli nel 1998 dall’allora
Ministero dello Spettacolo, Il mondo di Wilbur si è
infatti successivamente trasformato nella storia di Rupert per
evidenti limiti d’età dell’interprete, ed è stato così
interamente realizzato nei torinesi teatri di posa dell’Unistudio
di Silvio Pederzoli, divenuto quasi per caso produttore. Una
pellicola quindi che nasce più di quattro anni fa, ha visto la
laboriosa e artigianale ricostruzione di un ampio set in studio,
una lunga post-produzione e l’avvicendarsi di soggetto e
interpreti: nel film finito si nota però soprattutto quest’ultimo
punto, con evidenti lacune di sceneggiature che potrebbero essere
risolte solo da un seguito, magari già nella testa del regista.
Il problema più grosso, oltre a vicende e possibilità narrative
intriganti ma poi trascurate, è che il giovane Rupert non esce
tanto bene dalla sua notte d’avventure ai confini della realtà.
Se cioè gli autori volevano farne un “eroe” antipatico
viziato dalla televisione ci sono riusciti benissimo, ma il dubbio
è che molti aspetti della sua personalità siano stati
semplicemente trascurati e la recitazione incerta del suo
interprete non aiuta di certo a giustificare il massacro di
piccoli e simpatici alieni a decine, che sarebbero i cattivi del
film, e la successiva ricompensa di Babbo Natale in persona. Se
Fraterna City ricorda a tratti più la bidimensionale Dogville di
Von Trier che la cittadina del Grinch cui sembra ispirarsi, le
cose migliori del film sono invece la scelta di caratterizzarlo
con automobili d’epoca e televisione in bianco e nero, i fumetti
dello stesso colore animati dall’illustratore Giorgio Lusso e le
suddette creature aliene create dal regista con Michele Guaschino,
animate con modelli anche a grandezza naturale e la tecnica
classica delle “prospettive forzate”. In linea con queste
scelte un po’ all’antica è tutto il ritmo del film, mai
vertiginoso e in totale antitesi coi simili prodotti per bambini
americani o giapponesi.
Il magico
Natale di Rupert è
quindi un esempio di modernariato, un omaggio a modelli
cinematografici degli anni ’50 e ’60, che però si ritrova a
raccontare una storia poco edificante e poco convincente. Peccato.
Curiosità
“In
prima persona (nei miei primissimi corti, curavo tutto da solo) mi
sono preso l’incarico di costruire tutte le navicelle dei Drauni
e le varie armi aliene, ad esempio il cannone laser, e la scatola
che le contiene. Ho fatto comprare dalla Produzione una decina di
scatole di montaggio di missili aerei e ho cominciato a montarli
mischiando tutti i pezzi, e dopo un paio di mesi ho ottenuto le
cose qui fotografate. Poi, con l’aiuto di mio padre,
falegname-tornitore, mi sono fatto costruire altri oggetti, ad
esempio la scatola aliena. Con dei pezzi di tubi, fili e rondelle
ho costruito anche il resto. Ci tengo a sottolineare che anche se
questo è un ‘vero’ film, i soldi sono stati da subito ridotti
al minimo; pertanto è stata una sfida ancora più ardua riuscire
a far sì che risultassero ben fatte sia le varie astronavi che le
particolarissime armi.” (F.
Moretti).
CINEMA.IT
Cartoni alla carica
Il cinema formato famiglia è una caratteristica del Natale, anche
quest'anno l'offerta dei cartoni animati è ricca, a cominciare
dal campione della Pixar Gli incredibili - Una normale famiglia
di supereroi, l'improbabile famiglia di supereroi, poco
natalizia e molto "umana". Più avventuroso e natalizio Polar
Express targato Warner Bros, innovativo nella tecnologia ma
tradizionale nei contenuti. Ironico, divertente è Shrek 2.
L'animazione Made in Italy è presente con Il magico
Natale di Rupert.
CINEMORFO
Su "Cinemavvenire"
è il caso del sito dallo scorso Agosto. Stroncato nella
recensione, vi è stata una vera e proprio rivolta da parte dei
Flavio Moretti & Friends, che non si è quasi mai esaurita. Se
non ci credete andate al seguente link:
http://www.cinemavvenire.it/magazine/articoli.asp?IDartic=2696
FILM.TV.IT
La parola al
regista
: “Il film è una storia fantastica che racchiude tutte le
mie antiche passioni come l’animazione, il modellismo e gli
effetti speciali, soprattutto quelli ottici. Per la prima volta ho
avuto l’opportunità di girare in un vero teatro di dove abbiamo
costruito un villaggio ricoperto di neve. Ho voluto affrontare
questo film con l’uso della prospettiva forzata, una tecnica del
secolo scorso con cui furono realizzati film come RADIAZIONE BX
– DISTRUZIONE UOMO e THE SHRINKING MAN, ancora oggi sono oggetto
di studio. Mi sono occupato in prima persona di costruire le
navicelle degli alieni e le loro armi, mentre Michele Guaschino ha
realizzato i modellini degli alieni ed alcuni esemplari a
grandezza naturale per i primi piani. Per un film fantastico è
molto importante la fotografia. Pietro Sciortino, il direttore
della fotografia, ha dato al film un look ispirato alla
cromaticità dei film americani degli anni ’50 e ’60. Pietro
è venuto a mancare il 28 febbraio del 2004 e questo film è
dedicato a lui”. (FLAVIO MORETTI)
GIFFONI FILM
FESTIVAL - Sito Ufficiale
IL MAGICO NATALE DI RUPERT
di FLAVIO MORETTI; con GIAN MARIA COROLLA. ITALIA 2004.
NEW ENTRY "Esordio surreale di un autore di corti animati
(come La calma, realizzato con personaggi ritagliati) e del
medio Troppi guai per Wilbur. Ambientato in un universo
parallelo stile anni '50, dove le televendite si vedono su schermi
in bianco e nero, il film mette in moto una fantascienza con
effetti speciali fantasiosi. Il giovane Rupert avvia uno strano
congegno trovato in soffitta nello scatolone lasciato da un
inquilino inventore e richiama sulla terra alieni bellicosi.
Soggetto di Vincenzo Torelli, scenografie di Giuseppe Garau,
fotografia di Pietro Sciortino.
IL MANIFESTO
C'è qualcosa di
nuovo nell'aria. Per lo meno a livello cinematografico. Il cinema
italiano si da al fantasy! Grazie a Flavio Moretti. Visionario
autore classe 1962, il regista è conosciuto da anni soprattutto
per i suoi cortometraggi, in concorso presso diversi festival, tra
cui ricordiamo "Il Cerchio" (1993), che, in un livido
bianco e nero, affrontava il tema della droga, e "La
Calma" (1998), totalmente realizzato con personaggi
ritagliati nella carta o fino anche al mediometraggio "Troppi
Guai per Wilbur" che in qualche modo anticipava questo suo
passaggio al lungometraggio. A prima vista, da quello che si può
vedere nelle immagini che compongono quest'articolo o vedendo
anche il trailer, quello che viene in mente è il tocco magico di
un regista come Tim Burton. E sarebbe veramente bello e
promettente se questa non fosse solo una supposizione, ma la
realtà. Lo stesso Moretti ne sarebbe contento, immagino. Rupert,
un ragazzo con la passione per la tv e per le merendine, si trova
ospite a casa della temibile nonna Porfiria in occasione delle
feste natalizie. Mentre cerca in soffitta la punta a forma di
stella per decorare l'albero di Natale, tra le svariate invenzioni
accumulate da un vecchio inquilino (sparito misteriosamente mentre
collaudava una rudimentale macchina del tempo), Rupert trova un
paio d'occhiali in 3d che rendono tridimensionali i fumetti. Gli
accade quindi, incredibilmente, di vivere la realtà
tridimensionale dei racconti dei fumetti...
"Il Magico Mondo di Ruper" è prodotto dalle societa'
Unistudio e Orione di Torino, con la partecipazione di Rai Cinema
e Telepiù per un budget di 1,7 milioni di euro, il film unisce
fiction e animazione digitalizzata al computer utilizzando anche
delle scenografie molto spettacolari costruite nei teatri di posa
Unistudio, in provincia di Torino. Tema portante del
lungometraggio è la televisione e i suoi risvolti grotteschi e
mediatici.
DARKSTAR
Il primo film
fantasy italiano (una fiaba insolita per bambini e non solo),
finanziato grazie all'art.8 come film di interesse culturale
nazionale, realizzato in collaborazione con RAI CINEMA e prodotto
dalla UNISTUDIO, verrà distribuito dall' ISTITUTO LUCE
nelle sale italiane a partire dal 3 dicembre 2004.
" IL MAGICO NATALE DI RUPERT" è l'opera prima del
regista Flavio Moretti, autore di cortometraggi
pluripremiati nei Festival Internazionali, una rara miscela di
spettacolarità a low-budget. Il soggetto è di Vincenzo
Torelli, noto ai cineasti per essere stato WILBUR personaggio
simpatico e stralunato protagonista dei due episodi in video
WILBUR E LA TV e TROPPI GUAI PER WILBUR che si possono definire
gli episodi precedenti del film. Le scenografie sono state
costruite ed allestite all'interno di due grandi teatri di posa
della UNISTUDIO Venaria (TO). Tema portante del lungometraggio è
la televisione e i suoi risvolti grotteschi e mediatici. Il film
è stato presentato in anteprima e in contemporanea a fine Luglio
nei Festival di GIFFONI (SA) e al FANTAFESTIVAL di
Roma con successo di pubblico, il quale lo ha accolto con
entusiasmo, considerandolo già un piccolo "classico"
dei film natalizi. Inoltre sara' presentato al SCIENCEPLUSFICTION
Festival internazionale della fantascienza di Trieste dal 18 -23
novembre, e participera' anche al Festival SOTTODICIOTTO a
Torino dal 27 novembre al 4 dicembre.
Corriere della Sera
(12/4/04)
Fantascienza gentile, economica, tutta in interni e
quindi curiosamente fuori moda rispetto al diktat dei kolossal
americani. L'ha diretto con divertenti effettini speciali Flavio
Moretti, regista di corti e spot per Mtv, ed è la storia di un
teenager taglia forte, pazzo di merendine, posteggiato a Natale da
genitori senza cuore presso la decisa nonna Porfiria. In soffitta
il ragazzo scopre occhiali misteriosi, fa vivere un mondo di
fumetti e giochi virtuali mentre la lampada del salotto emana
segnali spaziali. Così la casa è occupata da un esercito di mini
alieni con cui sarà guerra anche a colpi di Tv. Il magico Natale
di Rupert è un ritorno al futuro fatto in casa, un curioso
fantasy artigianale, stile Tv per ragazzi, un po' «Albero
azzurro», ma che recupera le luci e l'estetica delle «amazing
stories» ai confini della realtà dei fumetti americani anni '50.
Piacevole operazione di fanta modernariato con accurata fattura,
attori sintonizzati e una bellissima fotografia, ora ghiacciata in
blu e ora calda in arancione, del compianto Pietro Sciortino....(Maurizio
Porro).
JUMPY - CINEMA
Come
ogni anno, il piccolo Rupert viene mandato a trascorrere il Natale
dalla temibile nonna Porfilia, che lascia il ragazzo solo in
soffitta con lo scopo di trovare un puntale per addobbare
l'albero. Rovistando tra le cianfrusaglie, Rupert trova una
scatola contenente strani marchingegni, tutti appartenuti al
vecchio inquilino della soffitta, il misterioso Rufus. Tra le
invenzioni di Rufus, il ragazzo scopre un paio di occhiali che
incredibilmente sembrano dar vita alle figure dei fumetti; ma i
guai iniziano quando, collegando alla presa di corrente una strana
lampada, Rupert lancia involontariamente un messaggio ad una
bellicosa razza abitante su un pianeta lontano, che interpretando
il segnale come un messaggio di ostilità, decide di raggiungere
la Terra e di impadronirsi della casa.
Sono abbastanza evidenti, gli intenti di questa produzione
low-budget nostrana, esordio nel lungometraggio del regista Flavio
Moretti, già apprezzato
autore di corti dagli anni '80 ad oggi: il regista ha voluto
rendere omaggio all'universo favolistico di Tim Burton, in un film
che sembra targetizzato principalmente ad un pubblico di giovani e
giovanissimi, con un soggetto che prende a prestito idee anche da
alcune pellicole di Joe Dante egli anni '80. E' curioso, quindi,
che alla luce dell'importanza dei modelli di base, quello che
clamorosamente manchi a questa pellicola sia proprio una vera
sceneggiatura. Il livello della scrittura del film sfiora
purtroppo il dilettantesco, con idee appena accennate dallo script
e poi tralasciate completamente, e un'incredibile serie di
ingenuità e trascuratezze che purtroppo è impossibile non notare
seguendo il film con un minimo di attenzione. Solo per fare
qualche esempio, non viene dato seguito alla scoperta del viaggio
nel tempo del nonno del protagonista, non c'è nessuna evoluzione
nel personaggio quando questi scopre non solo di essere stato
presente all'evento, ma di esserne stato lui il responsabile, e la
ricostruzione dell'evento nella memoria dei due protagonisti è a
dir poco scricchiolante (il ragazzo non se ne ricorda nulla e non
sembra aver mai chiesto spiegazioni sull'accaduto, mentre la
nonna, in dodici anni, non sembra aver mai notato un particolare
su di una foto che fa capire chiaramente il coinvolgimento di
Rupert). Inoltre, per come viene presentata la rievocazione
dell'esperimento e per come viene enfatizzato il personaggio del
nonno di Rupert, ci si aspetta da un momento all'altro uno
svilupppo della trama che contempli un suo ritorno, cosa che poi
non accade.
Unitamente ai macroscopici difetti di sceneggiatura, c'è poi da
aggiungere l'infelice scelta degli attori, che finisce per
sottrarre ulteriormente gradi al già compromesso coinvolgimento
emotivo del film: a una "nonna" poco credibile e
inutilmente sopra le righe come Piera Cravignani va aggiunto un
protagonista (il giovane Gianmaria Corolla) di un'antipatia unica,
oltretutto, già dal volto, completamente inadatto al ruolo
assegnatogli (quello di un ragazzino timido e un po' solitario).
Ed è da dire che dispiace, molto far notare questi
grossi difetti, perché il film ha anche dei pregi (soprattutto
estetici) altrettanto evidenti, che gli fanno assumere ancor più
il carattere di un'occasione mancata. Nonostante il suo carattere
low-budget, c'è uno sforzo notevole per curare la confezione del
film, a partire dalle scenografie (visivamente accattivanti, e che
rimandano esplicitamente a Burton) per arrivare ai costumi. La
fotografia, curata dal purtroppo scomparso Pietro Sciortino è
davvero molto bella, e non fa che accentuare il carattere
favolistico del tutto. L'idea dei personaggi dei fumetti che si
animano è molto buona, e le sequenze che vedono l'interazione tra
Rupert e questi ultimi sono gustose e decisamente riuscite; i
piccoli, letali alieni (che rimandano un po' ai Critters
dell'omonimo b-movie anni '80) sono simpatici e incarnano bene
quel mix di brivido e divertimento che fu alla base di tanti film
analoghi, quali quello appena citato e soprattutto il Gremlins
dantiano.
E' un peccato, quindi, che i difetti di questo IL MAGICO NATALE DI
RUPERT siano così decisivi, specie alla luce dell'indiscusso
talento visivo e dell'inventiva mostrati dal regista,
caratteristiche che, si dice, Moretti aveva già avuto modo di
esprimere nei suoi corti (che chi scrive non ha ancora avuto modo
di vedere). Nonostante l'amaro in bocca lasciato da questo
esordio, quindi, non possiamo che augurarci di poter vedere presto
nuovi lungometraggi diretti da questo regista, magari coadiuvato
da un buon sceneggiatore: per la tanto auspicata (ma ancora,
apparentemente, lontana) rinascita del cinema di genere in Italia,
c'è sicuramente bisogno di autori con tanta inventiva e genuina
(e si vede anche qui) voglia di fare cinema.
CASTLE ROCK
....Per chi una
famiglia ce l'ha film ideale è il magico natale di Rupert
(dal 3.12), fantasy italiano di Flavio Moretti. Il protagonista è
un bambino che il giorno della vigilia viene mandato dalla nonna
nella soffitta di casa a cercare gli addobbi dell'albero. Solo che
tra questi c'è una strana lampada che emana segnali nello
spazio...
L'ESPRESSO
Indovinate chi
viene a Natale? Gli alieni! Sarà mica un film americano? Affatto.
Il magico Natale di Rupert è un film italianissimo che
mischia attori in carne e ossa, animazione, effetti speciali
artigianali e digitali. Un singolare live-action a firma del
visionario Flavio Moretti, esordiente nel lungometraggio ma già
autore di corti animati pluripremiati in vari festival
internazionali. Una storia surreale che molto deve all'universo
fantastico di Tim Burton (e anche di Joe Dante) ad iniziare dalle
scenografie di Giuseppe Garau fino al cromatismo saturo del
direttore della fotografia Pietro Sciortino e alle musiche di
Andrea Tosi che riecheggiano le colonne sonore di Danny Elfman.
L'ambientazione sembra sospesa tra passato e futuro, in una specie
di anni '50 di un universo parallelo: niente cellulari ma
televisori in b/n che trasmettono televendite. C'è un ragazzino
teledipendente che involontariamente attiva un trasmettitore
intergalattico scovato nella soffitta dell'arcigna nonna Porfilia.
Così, il giorno di Natale, insieme a Babbo Natale atterrano pure
gli alieni. E, la loro, non è affatto una missione di pace...
PRIMISSIMA
IL MAGICO NATALE DI RUPERT. Genere:
fantastico. Flavio Moretti è l'autore di questa pellicola
nostrana, nuova variazione sul tema delle feste. Protagonista un
bambino che, cercando addobbi natalizi, trova una lampada magica,
che lo trasporta in una realtà fantascientifica. Per
bambini "alternativi".
LA REPUBBLICA
(...)Tom Hanks con
più volti, il ritorno di Antonioni, le confidenze di Leconte.
Sono i principali ''piatti'' del weekend cinematografico che apre
il mese natalizio. IL MAGICO NATALE DI RUPERT
(fantascienza-animazione) - Regia Flavio Moretti, con Gianmaria
Corolla, Piera Cravignani. Distribuzione: Istituto Luce. Durante
le feste natalizie un ragazzo è ospite in casa della nonna.
Mentre cerca in soffitta la stella per decorare l'albero, trova
strane invenzioni abbandonate da un vecchio inquilino, fra cui
degli occhiali per vedere in 3D e una misteriosa lampada. Quando
l'attacca alla corrente, essa trasmette segnali nello spazio che
raggiungono un'astronave aliena.
YAHOO
daisy (07/12
00:16): un
film divertente ,originale ,bellissime le musiche e le scenografie
,qualche piccola pecca di secneggiatura ma nel complesso
godibilissimo ve lo consiglio.
ZEROSETTANTA
Ogni anno, a Natale, per
Rupert si prospetta la medesima sofferenza, trascorrere i giorni di festa
ospite della crudele nonna Porfiria, vale a dire niente televisione e
merendine, le sue due più grandi passioni, e tutta una serie di noiose
incombenze da svolgere. Mentre cerca, nella buia e polverosa soffitta, la
punta per decorare l’albero di Natale, la sua attenzione è attirata da
un antico baule, di proprietà di un vecchio inquilino sparito mentre
collaudava una macchina del tempo, pieno di bizzarre invenzioni. Qui
iniziano i guai. Indossato uno stranissimo paio di occhiali, Rupert si
rende conto di poter entrare nella realtà tridimensionale dei racconti
dei fumetti e per poco non fa sbranare la nonna da un rabbioso uomo lupo,
poi accende in soggiorno quella che, a prima vista, poteva sembrare una
futuristica lampada, ma che si rivela essere un trasmettitore in grado di
emettere segnali nello spazio. E’ la notte di Natale e Rupert è pur
sempre un bambino così, quando vede precipitare nel giardino un pacco dal
cielo, si affretta a portarlo in casa sperando in un magnifico regalo da
parte di Babbo Natale, ma si ritrova davanti dei piccoli e agguerriti
alieni con tanto di raggi disintegratori.
“ Il magico Natale di Rupert”, primo lungometraggio di Flavio Moretti,
da un soggetto di Vincenzo Torelli, è una storia fantastica, conseguenza
della grande passione nutrita dal regista per l’animazione, ha un
passato come realizzatore di disegni animati, il modellismo, si è
occupato personalmente della costruzione delle navicelle degli alieni e
delle loro armi, e gli effetti speciali, soprattutto quelli ottici.
Il risultato è un film atipico per lo scenario italiano, una storia
semplice ma ricca di spunti singolari, che ci rimanda alla nostra
infanzia, magico regno della curiosità e della fantasia, e destinato
quindi ai bambini ma in grado di garantire, soprattutto grazie ai
“cattivissimi” alieni, anche ad un pubblico adulto alcuni momenti di
sano divertimento.
Anna Lai
CINEMAINVISIBILE
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